Una lettura piacevole come un bel viaggio. Leggero ma non stupido o banale. Con quel tanto di politica che ci sta, ma senza voler fare geopolitica. Qualche ragazza, tanto cibo, buone ricette. Gente simpatica.
Certo, si capisce che l'America Latina gli è piaciuta di più dell'Asia. Non ho elementi per contraddirlo. Capire la lingua aiuta.
Un modo bellissimo per buttare via 467 giorni. Una grande invidia e molto rispetto per una scelta coraggiosa.
Vedere il suo sito Mondoviaterra.
Lui dice del libro:
Questo è il mio diario ed è scritto sulla strada. Parla del tentativo di realizzare un sogno: fare il giro del mondo via terra, senza prendere aerei. Mollo tutto e parto, in solitaria. A contatto con la Natura, senza bucarla dall'alto. Pulito, lento e circolare. Un'avventura d'altri tempi per sentire la terra cambiare sotto i piedi giorno dopo giorno, per attraversare gli oceani a bordo di cargo mercantili, come fantasticavo da piccolo, con acqua e solo acqua ovunque intorno. Uscire, chiudere la porta ed unire il vialetto di casa mia con la via della seta, Karakorum e Himalaya, India, Cina, le risaie del Mekong, i templi buddhisti con le rovine Maya, Macchu Picchu e la Tierra del Fuego, la Panamericana...
Perchè si parte ? Forse per riempire una mappa vuota, o per perdersi o forse solo per giocare in un prato più grande. Non lo so. So solo che questa volta non mi voglio dare nessun limite.
Che bello dirlo, questa volta il limite è il mondo
Almeno ci provo
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