giovedì 18 agosto 2016

Il vento di San Francisco*** Seconda generazione***




seconda generazione




Molto prima di Ken Follet Howard Fast ha scritto una splendida saga familare in 6 libri. Questi sono i primi due. 
Tutto inizia con Danny Lavette, che è solo un ragazzo di origini francesi e italiane quando perde i genitori nel terremoto di San Francisco del 1906. Non ha più casa, non ha più una famiglia, non gli resta che il peschereccio di suo padre e qualche amico. Il suo sogno è quello di arrivare in alto, a Nob Hill, dove vive chi ha soldi e potere. Riesce a sposare la donna più bella della città, figlia del più importante banchiere della California. E poi continua il gioco al rialzo prima sui pescherecci, poi sulle navi da crociera, infine sui primi aeroplani. 
Bellissima storia e bellissimo quadro della California di inizio secolo con la difficile convivenza fra cinesi, italiani, americani, ricchi e poveri. Bellissimi i personaggi e le storie d'amore e d'odio.
Il grande affresco storico della famiglia Lavette inizia nel 1977 con Il vento di San Francisco, a cui segue Second Generation (1978), The establishment (1979), The Legacy (1981) e The Immigrant’s daughter (1985).

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Howard Fast (New York, 1914 – Old Greenwich, 2003) è stato uno degli scrittori americani più amati e prolifici del secolo appena trascorso. La sua sterminata produzione conta più di 80 volumi fra romanzi, saggi, pamphlet e memoir. 
I suoi genitori erano entrambi immigranti ebrei. La madre era nata nel Regno Unito mentre il padre era ucraino e abbreviò il suo vero cognome Fastovsky in Fast all'arrivo negli Stati Uniti. Quando nel 1923 la madre morì e il padre rimase disoccupato, Howard e il fratello maggiore iniziarono a lavorare vendendo giornali presso la Biblioteca di New York. Howard stesso attribuì in seguito la sua precoce passione per la letteratura a questo suo lavoro iniziale.

Howard ha iniziato a scrivere molto giovane. Nel 1933, all'età di soli 18 anni pubblicò il suo primo romanzo, Two Valleys, scritto mentre peregrinava attraverso gli Stati Uniti passando da un lavoro saltuario a un altro. La sua prima opera di successo fu Il cittadino Tom Paine (Citizen Tom Paine), una versione romanzata della vita di Thomas Paine. Fortemente interessato alla storia statunitense, scrisse L'ultima frontiera (The Last Frontier), sul tentativo degli indiani Cheyenne di tornare nelle loro terre native, e La via della libertà (Freedom Road), sulla vita degli ex-schiavi dopo la Guerra di Secessione. È autore del romanzo Gli emigranti (The Immigrants), che ripercorre la vita di alcuni emigranti italiani ed ebrei negli anni precedenti la crisi economica del 1929. Il suo romanzo più noto è Spartacus del 1951, che ispirò il film omonimo del 1960 di Stanley Kubrick e Kirk Douglas. 

Ha militato nelle file del Partito Comunista, in piena guerra fredda, ed è finito nel mirino della commissione McCarthy. I suoi romanzi vennero proibiti dalle biblioteche scolastiche, l’attenzione della stampa per il suo lavoro scemò, gli editori si dileguarono. Finché nel 1950 fu chiamato a deporre di fronte alla Commissione McCarthy in merito al suo impegno a favore dei ribelli anti-franchisti della guerra civile spagnola. La sua mancata collaborazione gli costò un’accusa di oltraggio alla corte, e venne condannato a scontare 3 mesi nella prigione federale di Mill Point. Fu lì che cominciò a scrivere Spartacus, un grande romanzo di libertà sulla famosa rivolta dei gladiatori guidata dal condottiero schiavo. Ma nessuno volle pubblicare il libro di uno scrittore sulla lista nera. Il romanzo venne pubblicato a spese dell’autore e fu un buon successo da 48.000 copie. Forti di questa esperienza, Fast e sua moglie diedero fondo ai risparmi di famiglia e avviarono la Blue Heron Press, una piccola casa editrice che avrebbe stampato le opere di Fast e quelle di altri scrittori nelle sue stesse condizioni. L’idea era quella di aggirare così le restrizioni imposte dalla lista nera. Ma i romanzi uscivano in sordina, ignorati dalla stampa e dal pubblico. 
Nel frattempo Howard Fast continuava a fare politica. Lavorò per giornali di ispirazione comunista, tenne lezioni e seminari su letteratura e politica, difese la sua opera e le sue azioni in ogni occasione, persino quando furono i suoi stessi compagni di partito ad accusarlo di essere troppo lontano dal vero spirito comunista. Nel 1952 si candidò al Congresso nelle file del Labor Party fallendo clamorosamente (raccolse solo 2000 voti, il suo sfidante 40.000). Infine nel 1953 ricevette il Premio Stalin per la Pace, il Nobel del blocco orientale.
Poi la rottura con il Partito Comunista e il suo ufficialmente depennamento dalla lista nera. Gli editori tornarono a interessarsi di Howard Fast e così la stampa e i lettori. Nel 1960 Spartacus divenne un film di successo con Kirk Douglas, per la regia di Kubrick. Nel 1977 uscì Il vento di San Francisco, che venne accolto da un ottimo successo di pubblico così come i volumi successivi della saga dei Lavette. 
Ha scritto il New York Times, Howard Fast è stato “uno degli scrittori più indaffarati del ventesimo secolo”. I suoi libri furono dei best-seller di enorme successo tradotti in quindici lingue, le sue storie hanno conquistato milioni di lettori in tutto il mondo.


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