venerdì 6 settembre 2019

M. Il figlio del secolo


Non è detto che uno abbia voglia di ripercorrere, giorno per giorno, la vita di Benito Mussolini dal 1919 al 1924, ma se sì questo è il libro giusto. Poco romanzo, molto racconto storico, lento, lungo, puntuale, preciso, offre una chiave interessantissima per l'analisi della salita al potere del fascismo e per la simmetrica disfatta del socialismo italiano.
Non è vero che Antonio Scurati dipinge solo i fascisti come rozzi e puzzolenti, più delinquenti comuni che politici, perché critiche severe le elargisce anche a tutti gli altri: liberali miopi, borghesi pavidi, industriali avidi, proprietari terrieri spietati, socialisti con lo scissionismo incorporato, comunisti settari.
E poi Toscanini, Croce, Pirandello, Ungaretti, tutti ad applaudire. Al limite, chi esce meglio sono i fascisti autentici: i futuristi e D'Annunzio.
Cent'anni fa, eppure sembra di leggere le vicende politiche di ieri. Anche gli "amori" del duce ricordano tanto storie contemporanee.

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