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mercoledì 11 marzo 2015

La caduta dei giganti***


La Caduta Dei Giganti
Geniale inizio della storia di cinque famiglie si intrecciano. Tutto ha inizio nel 1911, il giorno dell'incoronazione di Giorgio V nell'abbazia di Westminster a Londra. Quello stesso 22 giugno ad Aberowen, in Galles, Billy Williams compie tredici anni e inizia a lavorare in miniera. Ma nel 1914 scoppia la guerra e si trova a combattere con il proprietario della miniera, il conte Fitzherbert, membro di una tra le famiglie più ricche d’Inghilterra. 
Lady Maud, la sorella del padrone Fitzherbert, è una bellissima figura, battagliera sostenitrice del diritto di voto alle donne, si innamora dell'affascinante Walter von Ulrich, spia tedesca all'ambasciata di Londra. Le loro strade incrociano quella di Gus Dewar, giovane assistente del presidente americano Wilson. Un’altra bellissima figura è la sorella di Billy, Edith Williams, che ci porta dalle miniere di carbone ai palazzi sontuosi, dai corridoi della politica alle alcove dei potenti. Washington, San Pietroburgo, Londra, Parigi, Buffalo sono i luoghi dove il racconto si muove fra drammi privati e intrighi internazionali.
Finalmente si capisce come è iniziata una delle più stupide e laceranti guerre del mondo (l’attentato di Serayevo non costituisce di per sé motivo sufficiente per scatenare il mondo intero), si ripercorrono tutti i meccanismi politici e demagogici che portano al conflitto, contro ogni buon senso. Non è un libro di storia, ma la storia è raccontata con esattezza e dettagli precisi, compresi i rubli in oro che il Kaiser ha dato a Lenin per rafforzare i bolscevichi e cercare di togliersi le truppe dello zar dal fronte orientale della Germania.
Il bello di Ken Follet è che scrive bene e ha il senso del racconto, ma soprattutto che è democratico nell’odio e nel disprezzo per tutti i politici.