Le vostre letture preferite


La lettura è un piacere. Condividerla ancor di più.
Ecco le nostre letture, raccontate le vostre.

Istruzioni per gli amici:
se avete letto uno dei libri da noi recensiti potete lasciare la vostra opinione, cliccando sotto il post nello spazio "commenti". Se volete fare una segnalazione, inviateci via e-mai il testo e noi la pubblicheremo.
Scrivere a:
serven48@gmail.com

venerdì 5 giugno 2015

Pappagalli verdi* / Buskashi*

 
 
Due bei libri di Gino Strada. L'uno (Buskashi) è interamente dedicato all'Afgani-stan dopo l'11 settembre. Senza pretendere di spiegare il mondo, Strada riesce a farti capire da dove sono saltati fuori i talebani e perché la guerra vada avanti. Lettura interessante, anche in chiave ISIS: perché i meccanismi che producono queste devianze sono sempre gli stessi.
 
Strada arriva in Afganistan quando tutti scappano, e mette in piedi ospedali. Perché in guerra, sostiene con cifre alla mano, il 90% delle vittime è fatto di civili: donne, bambini, vecchi. E poi, dopo le guerre le mine restano (milioni di mine anti uomo) che continuano ad ammazzare e a mutilare pastori, bambini e donne. Un tipo di mina è chiamato dai vecchi afgani pappagalli verdi. E questo è il titolo dell'altro libro, che invece raccoglie pagine di diario da mezzo mondo. Naturalmente quella metà del mondo dove le guerre sono il pane quotidiano.
 
Due letture veloci e interessanti.
 
Gino Strada è chirurgo di guerra e uno dei fondatori di Emergency, l’associazione umanitaria italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo. È impegnato su tutti i fronti di guerra, dall’Afghanistan alla Somalia, dall’Iraq alla Cambogia e al Sudan.
Con Feltrinelli ha pubblicato Pappagalli verdi (1999), che ha vinto il premio internazionale “Viareggio Versilia 1999” e continua a riscuotere un grande successo, Buskashì. Viaggio dentro la guerra (2002).

Pensa se non ci avessi provato*

 
 
Il mito si racconta e travolge con la sua simpatia. C'è tutto in questo racconto scritto in prima persona (un aiutino?) molto bene: gli esordi, il debutto, il successo, la rivalità con Biaggi, il divorzio da Honda, il fidanzamento con Yamaha che si consuma poi con il trionfo assoluto.
Se si ama Valentino si legge con piacere e si scopre quella dimensione provinciale che può essere tremenda ma che invece nel suo caso è sublime: amici veri, eterni, piccoli riti in compagnia, solidarietà, scherzo, burla, sorriso sempre.
Grande in sella, ma anche grandissimo nella vita. Bravo Valentino.