Questo romanzo é stato descritto dalla critica come un opera "maestra" e, invece, trova nella eccessiva pretesa dell'autore il suo limite. Il moltiplicarsi di temi fanno sì che il lettore si perda e sia tentato di saltare tutte quelle pagine che lo distraggono dal cuore del libro.
Perchè il libro ha un cuore, quello di Patty, donna egoista ed immatura, attorno a cui ruotano le storie degli altri personaggi, che attraversano tre generazioni di una famiglia del Minnesota.
Patty è insieme moglie adorata e moglie tradita, adolescente, amica, madre, amante, figlia, sorella e nuora: tutti i rapporti che allaccia sono complicati, talvolta ambigui, un po' come accade a tutti noi.
Frenzen li descrive con maestria, tanto che alla fine questa Patty, irresponsabile e sempre in balia di sè stessa, sembra proprio di conoscerla ed il lieto fine appare anche un po' ingiusto perchè la fortuna non abbandona mai quelle come lei.
In verità, l'autore non sembra amare troppo le donne perché in questo turbine di personaggi femminili non ne emerge uno in modo positivo; il migliore (Lahita) muore quasi subito, mentre la malata d'amore, Connie, alla fine risulta quasi brillare in tanta mediocrità.
Sono un po' meglio gli uomini: Walter mantiene, nelle varie vicende, una sua dignità di fondo, Joey riesce a cavarsela nonostante i genitori, il rockettaro Richard si riabilita a suo modo.
Già lo sviluppo delle varie storie sarebbe sufficiente a fare un buon libro, ma Franzen va oltre e ci mette la presidenza Bush, la guerra in Iraq, l'avvento di Obama, il sovraffollamento del pianeta,l'ecologismo, le specie animali in estinzione .... se la prende anche con i gatti che ammazzano gli uccelli canori...
Su questi temi è troppo difficile seguire l'autore quando uno è preso da altro; soprattutto diluiscono quell'atmosfera "di casa" che l'autore riesce a creare ed è ciò che rimane dentro del libro.
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