Se si tagliassero un bel po' di pagine migliorerebbe molto. In realtà l'inizio è buono e ti cattura, poi il viaggio diventa davvero infinito, anche se succedono un sacco di cose e i peronaggi sono interessanti. Il momento storico è azzeccato perché molto interessante: la Francia è appena stata invasa da Hitler, gli alleati scappano, mezza europa si sta chiedendo da che parte stare. E così intanto parte l'ultimo Orient Express per Istambul pieno di spie e servizi segreti di mezzo mondo. E non solo. Un re dei Balcani deposto vuole il suo regno. La sua amante ebrea teme lo insegue. Un Romanov fugge con famiglia e cerca rivincita.
Non convincono le troppe licenze storiche che costringono il lettore a distinguere in ogni pagina quello che è fincion e la realtà storica.
Anche se è stato un best seller in Germania, appare un po' un'occasione sprecata.
Benjamin Monferat è uno pseudonimo dietro il quale si cela Stephen M. Rother, scrittore e storico. È cresciuto vicino a una piccola stazione ferroviaria nella Germania centrale, quindi le storiche locomotive a vapore fanno parte dei suoi ricordi. La vita di suo nonno, vissuto durante il Terzo Reich, costretto a collaborare con il regime e contemporaneamente attivo oppositore, è stato uno dei motivi che lo hanno spinto a scrivere Lo strano mistero dell'Orient Express.
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