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venerdì 30 dicembre 2011

Il gusto proibito dello zenzero ***



Com'è stata la guerra per i giapponesi di San Francisco, cittadini americani ma nemici? E' lo sfondo di un delizioso libro d'amore scritto da Jamie Ford. Nihonmachi, fino al 1945, era il quartiere giapponese di Seattle, popolato da una comunità di americani di origine nipponica, poi il quartiere è stato smantellato lentamente dopo Pearl Harbor, e i suoi abitanti sono stati prima isolati e poi deportati in campi di lavoro. In tutta l'America sono stati internati circa 120.000 cittadini di origine nipponica, per la maggior parte di seconda generazione.
Il Paese era in guerra e il razzismo è strisciante. Henry, giovane cinese, è solo un ragazzino ma conosce già da tempo l'odio e la violenza. Essere picchiato e insultato a scuola è la regola, quando va bene è semplicemente ignorato. Ma un giorno Henry incontra due occhi simili ai suoi, quelli di Keiko, timida e smarrita. È giapponese e come lui ha conosciuto il peso di avere una pelle diversa. All'inizio la loro è una tenera amicizia, fatta di passeggiate nel parco, fughe da scuola, serate ad ascoltare jazz nei locali dove di nascosto si beve lo zenzero giamaicano. Un amore impossibile.
E' anche la storia di un disco 78 giri di Oscar Holden. Uno dei grandi jazzisti americani, morto senza lasciare registrazioni. Ma soprattutto quella di due ragazzi che si baciano attraverso un muro di filo spinato. Un romanzo epico, una storia d'amore intensa, il racconto di uno dei periodi più bui e sconosciuti della storia americana, con gran finale. Da non perdere.



Cigni selvatici. Tre figlie della Cina ***




Difficile capire qualcosa della Cina. Un piccolo aiuto può venire da un bellissimo romanzo autobiografico della scrittrice cinese Jung Chang. Racconta la vera storia di «tre figlie della Cina», cioè le vicissitudini della nonna di Jung Chang, della madre e dell'autrice stessa, le cui avventure, esperienze di vita hanno come sfondo gli anni delle invasioni giapponesi, la guerra civile, la rivoluzione maoista. Insomma, la Cina dal 1920 al 1980, con tutte le sue illusioni, delusioni, persecuzioni.

Si intravede un quadro politico comunista dei tempi di Mao Zedong ben diverso da quello che conosciamo noi occidentali, descritto da chi è nato quando ancora era di moda la fasciatura dei piedi e poi ha vissuto nella clandestinità del nuovo Partito Comunista Cinese, nel Grande Balzo in Avanti (ve lo ricordate?), nella tragedia della Rivoluzione Culturale.

L'editore ci ricorda che il libro è stato la prima opera dell'autrice, ed uno dei casi letterari più clamorosi degli ultimi decenni: tradotto in ventisei lingue, ne sono state vendute oltre otto milioni di copie in tutto il mondo, e ha vinto il premio Book of the Year per il 1993.

Un libro emozionante e piacevolissimo che stimola infinite riflessioni sulla "Nazione di mezzo" e sulla sua cultura. Assolutamente da leggere.