Le vostre letture preferite


La lettura è un piacere. Condividerla ancor di più.
Ecco le nostre letture, raccontate le vostre.

Istruzioni per gli amici:
se avete letto uno dei libri da noi recensiti potete lasciare la vostra opinione, cliccando sotto il post nello spazio "commenti". Se volete fare una segnalazione, inviateci via e-mai il testo e noi la pubblicheremo.
Scrivere a:
serven48@gmail.com

giovedì 26 gennaio 2012

L'uomo che amava i cani ***


Se volete una lettura impegnativa, che vi stimoli alla riflessione e all'approfondimento, ecco il libro che fa per voi. Nel narrare la storia dell'assassinio di Trotsky, questo ambizioso romanzo ripercorre quasi  un secolo di storia del comunismo: dalla rivoluzione di Ottobre ai processi staliniani, dalla torbida guerra di Spagna al sogno cubano, dall'ambiguo rapporto con il nascente nazismo alla salita al potere di Kruscev, dalla primavera di Praga ai rapporti con Tito.

Interessante il punto di vista: ferocemente antistalinista, anti leninista, anti Trotskista ma mai reazionario. E' la storia di una grande visione, che è diventata poi illusione ed è finita delusione: "gli anni del disincanto", come la definisce Leonardo Padura Fuentes, che è poi l'epoca che stiamo vivendo.

I protagonisti della vicenda sono accumunati da un destino, che, intriso e plasmato dalla "grande utopia", si rivela per tutti egualmente tragico, nonostante le diverse vicende personali. Filo conduttore del libro sono le conversazioni che  un aspirante scrittore cubano ebbe con un misterioso uomo gravemente malato, che passeggiava sulla spiaggia in compagnia di due magnifici borzoi, i famosi levrieri russi. Ma a questo filo conduttore se ne intrecciano altri due: quello della guerra civile spagnola, che ha come protanistra il futuro assassino di Lev Davidovitch, e quello dello stesso "esule", seguito da quando lascia la Reppublica dei Soviet a quando viene trucidato.

In questi incontri “l'uomo che amava i cani” gli rivelò una serie di fatti molto personali relativi alla vita di Ramon Marcader, l'assassino di Leon Trotsky, tanto da far supporre che questa fosse la sua vera identità. Grazie a queste conversazioni, l'autore inizia a ricostruire le vite parallele dell'esiliato Trotsky e del "predestinato" Mercader in un intrecciarsi di episodi che ci fanno capire sin da subito come entrambi siano già dei condannati: Trotsky dal suo passato troppo ingombrante, Mercader dalla sua fede cieca e ottusa.

Le pagine più belle sono forse quelle finali quando Mercader, uscito dal carcere, incontra il suo ex capo, anche lui vittima delle purghe staliniane, e, sullo sfondo dell'invasione sovietica della Cecoslovacchia, fa un bilancio dei tempi passati. Qui emerge tutta la disillusione ed il cinismo di chi ha abbracciato un sogno e poi ha contribuito a distruggerlo, anche senza saperlo.



http://www.mangialibri.com/node/8898
http://www.terranews.it/news/2010/10/l%E2%80%99uomo-che-amava-i-cani-e-assassino-trotsky
http://www.marxist.com/interview-with-leonardo-padura.htm

Nessun commento:

Posta un commento